Si apre lunedì prossimo, 6 ottobre 2014, la settima sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità Organizzata Transnazionale, meglio nota come Convenzione di Palermo perché firmata nel capoluogo siciliano nel 2000.
L’Italia è promotore di una iniziativa diretta a creare un meccanismo di riesame della Convenzione e dei suoi tre protocolli (contro la tratta, contro il traffico di migranti e contro la produzione ed il traffico illeciti di armi da fuoco), uno strumento cioè in grado di rendere più efficace la sua applicazione attraverso un esame strutturato dell’attuazione delle singole disposizioni a livello nazionale.
Si tratta di un obiettivo al quale gli Stati Parte stanno lavorando da anni, ma che è sempre sfuggito a causa di profonde divergenze sul finanziamento del meccanismo e sulla partecipazione della società civile.
L’Italia ha proposto questa volta un approccio graduale, basato sull’uso dei gruppi di lavoro già istituiti dalla Conferenza delle Parti allo scopo di utilizzare in modo più proficuo le risorse disponibili e su di un ampio coinvolgimento delle ONG. L’iniziativa italiana è cosponsorizzata da Austria, Francia e Messico.