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Cesare Beccaria celebrato a Vienna. Grande successo per la tavola rotonda sul trattato “Dei delitti e delle pene” organizzata dalla Rappresentanza Permanente, con la partecipazione del presidente Amato.

Amato Beccaria RT Grande successo a Vienna per la tavola rotonda dal titolo Cesare Beccaria’s “On Crimes and Punishments”, a treatise that shaped the European identity towards the abolition of the death penalty, organizzata il 26 novembre scorso dalla Rappresentanza Permanente d’Italia nel quadro delle iniziative promosse nel semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea.

Keynote speaker il Presidente Giuliano Amato.
La discussione, alla quale ha assistito un pubblico molto numeroso, ha preso le mosse da una vasta panoramica dei rapporti culturali ed economici tra la Penisola e l’Austria nel secolo dei lumi per illustrare l’opera del Beccaria e sottolinearne il contributo alla creazione della moderna scienza del diritto penale, nonché, più in particolare, alla presa di coscienza universale contro la pena di morte.
Il Presidente Amato ha ricordato il contesto storico particolarmente fecondo del settecento milanese ed italiano in cui Beccaria visse e concepì l’opera, soffermandosi sull’attualità delle sue posizioni, filosofiche oltre che giuridiche, contro la tortura e la pena di morte. Amato ha infine messo in luce il ruolo del Beccaria nel processo che ha portato all’affermazione del valore e della dignità della persona umana e, in definitiva, dei diritti fondamentali.

Il Professor Alfred Noe, italianista, titolare della cattedra di filologia romanza dell’Università di Vienna, ha illustrato il ruolo degli illuministi italiani in Austria e soprattutto a Vienna, spiegando l’importanza ed il peso che essi ebbero non solo nel più noto contesto culturale della città, ma anche nella organizzazione e la gestione dello Stato.

Successivamente, il Professor Manfred Nowak, già Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla tortura, ha effettuato una disamina sulle fonti del diritto internazionale in materia di pena di morte. Egli ha quindi passato in rassegna gli ordinamenti che tuttora contemplano la pena di morte per poi analizzare le ragioni storiche e politiche che ancora incidono sulle scelte dei Paesi ritenzionisti.  Particolarmente apprezzato, in chiusura d’intervento, il riferimento alla campagna per la moratoria delle esecuzioni promossa dall’Italia in seno alle Nazioni Unite.

La tavola rotonda è stata introdotta dal Rappresentante Permanente, Ambasciatore Filippo Formica,  che si è soffermato sul contributo dato dalle idee del Beccaria alla redazione di nuovi codici penali in gran parte dell’Europa e quale fonte di ispirazione  della campagna italiana per la moratoria dell’uso della pena di morte in vista della sua totale abolizione.