Si è tenuto a Roma presso la Banca d’Italia il convegno dal titolo “La Convenzione ONU contro la corruzione e l’impegno dell’Italia nella sua attuazione”, organizzato dal Ministero della Giustizia, dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, dalla Banca d’Italia e dalla Rappresentanza Permanente.
Nell’occasione è stato presentato al pubblico ed alla stampa il rapporto reso sul conto dell’Italia al termine del primo ciclo di revisione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione.
Vi hanno preso parte in qualità di relatori il Ministro della Giustizia, il Governatore della Banca d’Italia, il Presidente dell’ANAC ed il Rappresentante Permanente a Vienna.
I relatori hanno messo in luce le conclusioni molto positive del rapporto UNCAC, che fa stato dei notevoli progressi compiuti negli ultimi anni dal nostro Paese nella lotta alla corruzione, tanto sul piano normativo che su quello del funzionamento complessivo degli apparati giudiziari ed amministrativi a ciò deputati.
Il Governatore Visco ha in particolare evidenziato la grande incidenza sugli investimenti stranieri, e dunque sullo sviluppo economico di fattori come la credibilità e l’affidabilità di un Paese nella lotta alla corruzione. Egli ha segnalato, a questo riguardo, l’importanza di analisi scientifiche ed oggettive come quella compiuta in ambito UNCAC, sollecitando l’avvio di una seria riflessione in ambito internazionale sulla revisione degli attuali indici di rilevamento della corruzione, per lo più basati su fattori di percezione soggettiva.
Il Ministro Orlando ha sottolineato i progressi compiuti dall’Italia nel contrasto alla corruzione, illustrando i cardini delle iniziative legislative adottate dal Governo (potenziamento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, approvazione della recente legge 69/2015, introduzione del delitto di autoriciclaggio, riforma dei reati ambientali, riforma del processo civile e riduzione del contenzioso). Quanto alle future direttrici politiche da seguire per il più efficace contrasto alla corruzione, egli si è poi soffermato sulla necessità di introdurre nel nostro ordinamento una compiuta regolamentazione delle attività delle lobby.
Il Presidente Cantone, per parte sua, ha illustrato l’importanza dei compiti e dei poteri dell’Autorità Nazionale Anticorruzione nel sistema di prevenzione della corruzione, soffermandosi sulla rilevanza che assumono in questo ambito la trasparenza e l’integrità dei processi di affidamento degli appalti pubblici.
L’Ambasciatore Formica ha invece sottolineato la dimensione transnazionale della corruzione, e l’importanza del meccanismo di revisione della Convenzione nell’individuare le lacune nella sua attuazione e raccomandare i necessari rimedi. Il dibattito avviato con il processo di riesame, ha detto, “ha contribuito a depoliticizzare il tema della lotta alla corruzione e ad avviare un confronto costruttivo tra realtà e sistemi giuridici differenti, stimolando il miglioramento della legislazione interna degli Stati Parte”.
Egli ha ribadito come il meccanismo di revisione esso abbia permesso di misurare l’impatto delle politiche anticorruzione di tutti i Paesi del mondo secondo criteri obiettivi, nonché di identificare le esigenze di assistenza tecnica dei Paesi in via di sviluppo, promuovendo il loro coinvolgimento nel processo.