In occasione del 24esimo anniversario dell’assassinio del Giudice Falcone, l’Italia ha promosso presso la sede delle Nazioni Unite a Vienna un seminario/incontro per ricordarne l’eredità, con la partecipazione del Direttore Esecutivo dell’Ufficio delle Nazioni Unite sulla Droga e il Crimine (UNODC), Fedotov, il Ministro della Giustizia Orlando, il Sottosegretario agli Affari Esteri ed alla Cooperazione Internazionale Della Vedova, il Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo Roberti e la Professoressa Falcone.
Al centro del dibattito, moderato dall’Ambasciatore Filippo Formica, le intuizioni del magistrato siciliano, tuttora fonte d’ispirazione per le principali iniziative di cooperazione internazionale contro la criminalità organizzata, a cominciare dalla Convenzione di Palermo, il più importante strumento giuridico internazionale contro il crimine organizzato transnazionale, assieme ai suoi tre Protocolli contro la tratta di esseri umani, il traffico di migranti ed il traffico di armi da fuoco. Al termine dell’evento, la Fondazione Falcone ha donato a UNODC, che funge da Segretariato della Convenzione, un bassorilievo con l’effige del Giudice Falcone, che sarà collocato permanentemente presso la sede ONU di Vienna in omaggio a un magistrato che ha sacrificato la sua vita nella lotta alla criminalità mafiosa.
La forza e l’attualità delle idee di Falcone sono state al centro del dibattito, avviato dal Ministro Orlando. Un quadro normativo il più possibile uniforme per contrastare efficacemente il crimine organizzato e per assicurare una rapida ed effettiva cooperazione internazionale – ha proseguito il Ministro Orlando – sono essenziali per contrastare in maniera efficace il crimine organizzato. A tal riguardo, egli ha auspicato che la prossima sessione della Conferenza degli Stati Parte, che si terrà a Vienna in ottobre, possa finalmente portare all’adozione di un meccanismo di monitoraggio dell’applicazione della Convenzione e dei suoi tre Protocolli addizionali.
L’impegno dell’Italia nel promuovere la ratifica universale e la piena applicazione della Convenzione di Palermo è stato ribadito dal Sottosegretario Della Vedova, nel quadro di una rafforzata cooperazione internazionale contro le molteplici forme di criminalità organizzata, incluso il terrorismo. Nel ricordare come le organizzazioni criminali costituiscano un fattore di ostacolo per lo sviluppo sostenibile a livello globale, egli ha osservato come una più efficace applicazione della Convenzione di Palermo possa anche contribuire al raggiungimento dei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Il nesso tra dimensione economico-finanziaria e crimine organizzato, una delle intuizioni più brillanti e pioneristiche di Giovanni Falcone, rappresenta del resto una delle chiavi di volta per comprendere e contrastare adeguatamente i fenomeni criminali, dovendo pertanto costituire oggigiorno il centro dell’azione investigativa, sulla quale si è soffermato il Procuratore Nazionale Roberti.
Nel ricordare la figura del fratello, la Professoressa Falcone, Presidente dell’omonima Fondazione, ha infine indicato come la lotta alla criminalità organizzata non possa essere affidata al solo sforzo dello Stato ma imponga il più ampio coinvolgimento di tutti i settori dello Stato e della società civile. In essa, ha concluso, risiede la forza in grado di promuovere il cambiamento culturale indispensabile per sconfiggere definitivamente la mafia.