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Presentazione Rapporto Mondiale sulla Droga 2019

Il 26 giugno 2019, in occasione della “Giornata Internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di stupefacenti”, è stata presentata l’edizione 2019 del Rapporto Mondiale sulla Droga, elaborato come ogni anno dall’Ufficio delle Nazioni Unite sulla Droga e il Crimine (UNODC).

Principale pubblicazione dell’Ufficio e più autorevole riferimento sul tema a livello globale, il Rapporto si compone di cinque opuscoli e fornisce una dettagliata analisi dell’offerta e della domanda di sostanze stupefacenti a livello globale.

Per quanto riguarda l’analisi dell’offerta, dal rapporto (https://wdr.unodc.org/wdr2019/ ) emerge anzitutto che nel 2017 (i dati 2018 non sono ancora disponibili) la produzione di cocaina ha toccato il massimo storico, con una crescita del 25% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda l’oppio, nel 2018 la produzione è calata del 25% rispetto all’anno precedente, sfiorando comunque le 8.000 tonnellate, terzo dato in assoluto più elevato dall’inizio del monitoraggio UNODC negli anni novanta. La cannabis continua a essere la droga più prodotta, con ben 159 Paesi che segnalano coltivazioni sul proprio territorio. Vi sono segnali di aumento della purezza di cocaina ed eroina, nonché di aumento della potenza della cannabis (misurato in termini di percentuale di THC). Per quanto riguarda le droghe sintetiche, continuano a essere individuate nuove sostanze psicoattive (NPS), per un totale di 892 a fine dicembre 2018. Al riguardo, in termini di salute pubblica, la principale preoccupazione è costituita dagli oppioidi sintetici, in particolare i fentanili, che sono alla base dell’emergenza overdosi negli Stati Uniti e in Canada. L’altra crisi degli oppioidi riguarda l’Africa e il Medio Oriente e ha come protagonista il tramadol, un oppioide sintetico non ancora sottoposto a controllo internazionale che viene utilizzato in ambito medico come antidolorifico ma di cui viene fatto un ampio uso non medico.
Nel 2017 i sequestri di cocaina e di oppiacei hanno toccato il massimo storico. Ancor più significativo è il dato secondo cui negli ultimi anni i sequestri hanno seguito un tasso di crescita più elevato rispetto alla produzione, possibile indice di una maggiore efficacia delle forze dell’ordine e di un rafforzamento della cooperazione internazionale. A questa conclusione sembrano puntare anche i dati sul contrasto alla vendita online, e in particolare le operazioni che hanno portato alla chiusura di alcune tra le principali piattaforme della cosiddetta “darknet”.
Venendo all’analisi della domanda, il rapporto stima che nel 2017 il 5,5% della popolazione adulta a livello globale, ossia 271 milioni di persone, abbia fatto uso, ancorché occasionale, di droghe. Il dato è stabile rispetto al 2016, ma rappresenta un aumento del 30% dei consumatori di droga rispetto al 2009. La droga più utilizzata è la cannabis (188 milioni di persone).
In aumento il dato sulle morti legate all’uso di droghe, pari a 585.000 nel 2017. Pesa il dato drammatico degli Stati Uniti, dove nel 2017 le morti per overdose sono state più di 70.000, in aumento del 10,4%. Di queste, il 68% sono attribuibili a oppioidi, soprattutto fentanili.
L’accesso ai servizi di cura continua a essere fortemente deficitario. Tra le persone affette da disturbi da uso di droghe, solo una su sette riceve un trattamento.
In estrema sintesi, il rapporto di UNODC evidenzia la crescente complessità del problema mondiale della droga, dove le sfide poste dallo sviluppo di nuove sostanze sintetiche si combinano con l’espansione dei mercati delle droghe “tradizionali” di derivazione vegetale. Ai risultati ottenuti grazie alla cooperazione internazionale nel contrasto ai traffici illeciti, fa da contraltare un aumento generalizzato della domanda. Dal rapporto emergono anche il carattere eterogeneo del problema, che si manifesta in forme diverse (soprattutto in termini di sostanze prevalenti) nelle diverse regioni del mondo. In evidenza anche l’esigenza di migliorare la raccolta di informazioni, stante l’attuale indisponibilità di dati per numerosi Paesi (soprattutto in Africa).

Nell’intervenire nel panel di presentazione, aperto dal Direttore Esecutivo Fedotov, l’Ambasciatore Accili ha preso spunto dalle evidenze del rapporto, che mostrano un sensibile aumento dei sequestri di droga a livello mondiale, per illustrare anche l’efficace impegno delle forze dell’ordine italiane in questo ambito (corroborato dai dati sui sequestri realizzati nel 2018) e per sottolineare l’importanza della cooperazione internazionale a tale scopo. Nel commentare i dati preoccupanti sull’accesso al trattamento per i consumatori di droga a livello globale, l’Ambasciatore ha delineato le caratteristiche del modello italiano, basato su un approccio di salute pubblica che garantisce, tramite la capillare rete dei SerD, accesso universale ai servizi di prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo, e ha inoltre posto l’accento sulle politiche di prevenzione e sull’importanza di rafforzare i fattori protettivi, a cominciare dalla famiglia, dalla scuola e dalla comunità, con particolare riferimento agli adolescenti e ai soggetti più vulnerabili.