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PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO GLOBALE DI UNODC SULLA TRATTA DI ESSERI UMANI

foto ambasciatore

 

Il 2 febbraio 2021 è stata presentata, nella cornice di un evento speciale della trentesima sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla Prevenzione del Crimine e la Giustizia Penale (CCPCJ), la quinta edizione del Rapporto globale di UNODC sulla tratta di esseri umani. Il Rapporto costituisce la pubblicazione di riferimento, a livello Nazioni Unite, per la comprensione del fenomeno e della sua evoluzione nel tempo.
L’evento speciale è stato introdotto e moderato dall’Ambasciatore Cortese, nella sua veste di Presidente della CCPCJ. Nel suo intervento di apertura, l’Ambasciatore ha posto l’accento sulla natura globale e complessa del fenomeno, che richiede pertanto una rafforzata cooperazione internazionale, nonché un approccio multidisciplinare che coinvolga anche società civile e settore privato.
La Direttrice Esecutiva di UNODC Ghada Waly ha riassunto le principali risultanze del rapporto, evidenziando in particolare come il fenomeno della tratta sia spesso collegato a sottostanti fattori di vulnerabilità di ordine socio-economico (il bisogno economico è alla base del 51% dei casi registrati). Sono altresì intervenuti con video pre-registrati il Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite Bozkir e il Ministro degli Esteri austriaco Schallenberg.
Numerosi Stati membri e organizzazioni non governative hanno contribuito ad animare l’evento. Da parte italiana, è intervenuto il Vice Direttore Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza, Min. Plen. Franchetti Pardo, che ha confermato la priorità attribuita dall’Italia alla prevenzione e al contrasto della tratta, ricordando altresì l’importanza di una risposta coordinata a livello internazionale, all’interno della cornice giuridica fornita dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro il Crimine Organizzato Transnazionale (Convenzione di Palermo) e dal relativo Protocollo sul Traffico di Persone.
Il Rapporto, elaborato sulla base dei dati forniti da 148 Stati membri e riferiti prevalentemente al 2018, mostra i progressi realizzati negli ultimi anni nell’identificazione delle vittime e nella capacità di individuare e condannare i trafficanti, che sono andati di pari passo con il progressivo miglioramento nell’attuazione del Protocollo di Palermo. In particolare, la legislazione di più del 90% degli Stati membri prevede ora la criminalizzazione di tutte le forme di tratta contemplate nel Protocollo (rispetto al 54% del 2012).
Le serie storiche di cui dispone UNODC evidenziano un’evoluzione nelle modalità di tratta. Il traffico con finalità di sfruttamento sessuale continua a rappresentare la forma più diffusa, con il 50% delle vittime identificate a livello globale, ma con una tendenza a una diminuzione relativa nel tempo. Cresce il peso relativo di altre forme di tratta, in particolare il lavoro forzato (38% delle vittime).
Le donne costituiscono il 46% delle vittime identificate (in calo relativo), rispetto al 20% di uomini adulti, 19% di ragazze e 15% di ragazzi. Il profilo delle vittime è strettamente correlato alle modalità di sfruttamento: il 77% delle donne è stato infatti vittima di tratta per finalità di sfruttamento sessuale, mentre il 67% degli uomini è stato vittima di lavoro forzato.
Il Rapporto integrale è consultabile al seguente link: https://www.unodc.org/unodc/en/data-and-analysis/glotip.html