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UNIDO

 

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L'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO) ha il mandato di promuovere lo sviluppo industriale inclusivo e sostenibile, in attuazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Istituita nel 1966 e divenuta Agenzia Specializzata delle Nazioni Unite nel 1985, l’UNIDO conta attualmente 170 Stati Membri e riferisce sul suo operato all’Assemblea Generale e al Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.

Nell’esecuzione del suo mandato, l’UNIDO collabora con altre entità del Sistema di Sviluppo delle Nazioni Unite, nell’ambito della riforma promossa dal Segretario Generale. Ugualmente rilevante è la collaborazione con le istituzioni multilaterali, come il Global Environment Facility, e con organismi regionali, come l’Unione Europea, e con il settore privato.

L’UNIDO ha sede a Vienna ma dispone di Uffici di collegamento a Bruxelles, Ginevra e New York e di una rete di 48 Uffici all’estero, in gran parte nei Paesi in via di sviluppo, cui si aggiungono 9 Investment and Technology Promotion Office (ITPO), tra i quali quello di Roma, 8 Regional Sustainable Centre, e 65 National Cleaner Production Centre istituiti in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP).

L’UNIDO ha due organi di governo:

- la Conferenza Generale (General Conference), che si riunisce con cadenza biennale per esaminare e aggiornare i principi e le politiche guida dell’Organizzazione, approvarne il bilancio e il programma di attività.

- Il Consiglio di Sviluppo Industriale (Industrial Development Board), che si riunisce annualmente per esaminare l’attuazione del programma di attività e formulare raccomandazioni alla Conferenza Generale sull’agenda dell’Organizzazione. Il Consiglio è composto da 53 Stati Membri ed è coadiuvato, nell’esercizio delle sue funzioni, da un organo sussidiario, il Comitato di Programmazione e Bilancio (Programme and Budget Committee), composto da 27 Stati Membri.

Nell’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, particolare rilievo per il mandato dell’Organizzazione riveste l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 9: costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile. L’UNIDO è anche l’Organizzazione designata a promuovere il terzo Decennio per lo Sviluppo Industriale dell’Africa 2016 - 2025 in collaborazione con l’Unione Africana e la Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’Africa.

L’UNIDO svolge la sua attività nelle seguenti quattro aree prioritarie:

- prosperità condivisa (creazione delle opportunità di occupazione, partecipazione delle donne e dei giovani alle attività produttive, sicurezza umana nelle situazioni post-crisi);

- competitività economica (promozione degli investimenti, sviluppo delle piccole e medie imprese, miglioramento delle capacità di accesso ai mercati);

- salvaguardia dell’ambiente (efficienza energetica, riduzione dell’inquinamento industriale, attuazione delle convenzioni internazionali in materia ambientale);

- rafforzamento della conoscenza e delle istituzioni (attività a carattere trasversale, in funzione dell’obiettivo strategico di promozione dello sviluppo industriale inclusivo e sostenibile).

Il Direttore Generale Li Yong (di nazionalità cinese) è stato eletto nel 2013 ed è stato confermato per il secondo e ultimo mandato nel dicembre 2017. Il Direttore Generale ha inteso promuovere lo sviluppo industriale inclusivo e sostenibile, quale condizione necessaria per accelerare l’eliminazione della povertà e garantire un processo di crescita sostenibile nelle tre dimensioni economica, sociale ed ambientale. Anche al fine di rilanciare il modello di assistenza tecnica dell’UNIDO, Li Yong ha promosso lo strumento dei Programme for Country Partnership (PCP) per dare attuazione al mandato dell’Organizzazione secondo una prospettiva di partenariato di lungo termine e non incentrata sui singoli progetti. Tale approccio prevede il maggiore coinvolgimento dei Paesi beneficiari, da un lato, e delle Istituzioni Finanziarie Internazionali e del settore privato, dall’altro. Attualmente sono in corso 10 PCP (in varie fasi di attuazione): in Etiopia, Senegal, Perù, Cambogia, Kirghizistan, Marocco, Costa d’Avorio, Egitto, Ruanda e Zambia.

Le attuali priorità programmatiche dell’UNIDO sono: la ripresa socioeconomica in risposta alla crisi connessa alla pandemia in corso; il contrasto al cambiamento climatico tramite l’incremento dell’efficienza energetica nel comparto industriale e la promozione di modelli di economia circolare; la riduzione del “divario digitale” tramite l'applicazione delle nuove tecnologie allo sviluppo industriale.

Italia e UNIDO

L’Italia, membro fondatore dell’Organizzazione, è attualmente il quarto donatore all’UNIDO in termini di contributi obbligatori, e tra i primi tre donatori se si sommano i contributi volontari. Il nostro Paese contribuisce all’Organizzazione anche tramite l’Unione Europea. I finanziamenti italiani sono destinati a progetti in aree prioritarie per la nostra Cooperazione allo Sviluppo (Medio Oriente, Nord Africa e Africa Subsahariana), con l’obiettivo di creare opportunità di occupazione e sviluppo economico.

La collaborazione con l’UNIDO ha consentito nel tempo di promuovere importanti partenariati e sinergie con il nostro settore privato, contribuendo alla diffusione di modelli caratteristici del modo italiano di “fare impresa” (marchi di qualità, indicazioni geografiche, aggregazioni di piccole e medie imprese, distretti industriali) nei settori agro-industriale, energetico e ambientale. Ad esempio, la Cooperazione Italiana, la IllyCaffè SpA, la Fondazione Ernesto Illy, l’UNIDO e il Ministero dell’Industria etiope hanno costituito un partenariato pubblico-privato che promuove la sostenibilità sociale, ambientale e economica, grazie al sostegno diretto a piccoli contadini e cooperative della catena del valore del caffè. Tale modello virtuoso di partenariato con Illy è stato esteso al Mozambico.

Unione Europea e UNIDO

L’UNIDO è stata una delle prime agenzie delle Nazioni Unite a firmare un accordo con l’Unione Europea nel 1993. Da allora, l’Organizzazione gode del forte sostegno da parte dell’UE, ed è tuttora il secondo donatore multilaterale dopo il Global Environment Facility.

Link utili:

Annual Report 2019: https://www.unido.org/annualreport2019 

Open Data Platform: https://open.unido.org/ 

 

Ultimo aggiornamento: Febbraio 2021

 

 

 

 


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