Negoziato a Ginevra nell’ambito della Conferenza sul Disarmo tra il 1994 e il 1996, il Trattato sulla Messa al Bando Totale degli Esprimenti Nucleari (Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty, CTBT) è stato adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 settembre 1996 (A/RES/50/245) ed aperto alla firma il 24 settembre 1996. Ad oggi sono 187 gli stati che hanno firmato il Trattato, di cui 178 lo hanno anche ratificato. Tuttavia, ai fini della sua entrata in vigore, l’Articolo XIV richiede che esso venga ratificato da tutti gli Stati elencati nell’Annesso II al Trattato, di cui nove non vi hanno ancora provveduto o hanno revocato la propria ratifica: Cina, Egitto, Federazione Russa, India, Iran, Israele, Corea del Nord, Pakistan e USA.
Il Trattato prevede l’obbligo di non effettuare alcun esperimento di esplosione di ordigno nucleare o di ogni altro tipo di esplosione nucleare (art. 1.1) e di non prestare assistenza nell’effettuazione di alcun esperimento di esplosione di ordigno nucleare o di ogni altro tipo di esplosione nucleare (art. 1.2). A questi fini il Trattato (art. 4) prevede la predisposizione di un capillare regime di verifiche volto a far sì che nessuna esplosione nucleare venga effettuata. Il CTBT pertanto contribuisce in maniera fondamentale al disarmo nucleare e alla non proliferazione rendendo particolarmente arduo tanto lo sviluppo quanto il potenziamento di ordigni nucleari. Inoltre, il Trattato svolge un ruolo essenziale nel prevenire i gravi danni che possono essere causati a uomini, animali e piante dalle radioattività prodotte dalle esplosioni nucleari.
Per garantirne l’attuazione, il Trattato prevede che all’atto della sua entrata in vigore venga creata un’apposita organizzazione internazionale: la “Comprehensive Nuclear –Test – Ban Treaty Organization” (CTBTO). In attesa delle ratifiche mancanti, è stata istituita nel novembre 1996 una Commissione Preparatoria, con sede a Vienna; il suo compito è facilitare l’entrata in vigore del Trattato e di predisporre il regime globale delle verifiche, in modo da assicurarne la operatività al momento della entrata in vigore del Trattato. Robert Floyd è il Segretario Esecutivo, al momento a capo della Commissione.
Il regime di verifiche, che rappresenta quindi il cuore del Trattato, è incentrato sul Sistema Internazionale di Monitoraggio (SIM) e sulle Ispezioni in Sito. Il SIM è costituito da 337 stazioni di rilevamento volte a monitorare ogni possibile indicatore di esplosioni nucleari. Più del 90% di queste stazioni sono già state create. Le stazioni della rete sono di quattro tipi: sismologiche, idroacustiche, infrasuoni e radionuclidi. Le informazioni raccolte dal SIM sono poi trasmesse al Centro Internazionale Dati a Vienna, che si occupa poi di processare e redistribuire tali informazioni agli Stati Membri del CTBTO. Se dalle informazioni così raccolte risulta che in una certa zona si sono verificate esplosioni nucleari, si potrà poi procedere a delle Ispezioni in Sito in modo da permettere agli ispettori di raccogliere prove nella zona sospetta. Tuttavia tali ispezioni possono essere richieste e approvate dagli Stati Membri solo dopo l’entrata in vigore del Trattato. Nel frattempo, importanti esercitazioni di Ispezione in Sito hanno avuto luogo nel 2008 in Kazakhistan e nel 2014 in Giordania.
L’Italia ha ratificato il Trattato con la Legge 15 dicembre 1998 n. 484, successivamente modificata dalla Legge 24 luglio 2003, n. 197. In attuazione del Trattato, l’Autorità Nazionale responsabile per l’attuazione del Trattato, il Ministro degli Affari Esteri, ha provveduto alla istituzione del Centro Nazionale Dati, che è in grado di ricevere i dati provenienti dal SIM e dal Centro Internazionale Dati. Tale centro è gestito dall’Autorità Nazionale, con il supporto tecnico-scientifico dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e dell’ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile). Inoltre l’Italia, oltre che a partecipare alle attività della Commissione Preparatoria, contribuisce direttamente al Sistema Internazionale di Monitoraggio. Due sono le strutture nazionali inserite in tale sistema: la stazione sismologica di Enna, che si occupa di trasferire dati al Centro Internazionali Dati, e il laboratorio per la rivelazione dei radionuclidi Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN), deputato all’analisi dei campioni di interesse della CTBTO.
Ultimo aggiornamento: giugno 2024