L’UNOOSA (United Nations Office for Outer Space Affairs) dipende dal Segretariato delle Nazioni Unite e ha il compito di promuovere la cooperazione internazionale negli usi pacifici dello spazio.
L’Ufficio si articola in due sezioni: 1) Servizi di supporto e ricerca per i lavori del Comitato per l’Uso Pacifico dello Spazio Extra-atmosferico (COPUOS) e dei relativi Sottocomitati; 2) Applicazioni Spaziali. Fatta salva la relazione primaria e simbiotica con il COPUOS, UNOOSA cura il coordinamento delle attività spaziali di natura civile svolte in ambito Nazioni Unite, anche attraverso riunioni annuali interagenzia dell’UN – Coordination of Outer Space Activities (UNCOSA), di cui fanno parte, tra gli altri, AIEA, FAO, IMO, ITU, UNEP, UNESCO, UNDP e WMO. L’Ufficio riferisce al COPUOS sugli esiti di tali riunioni.
UNOOSA si occupa della gestione ed esecuzione del Programma Applicazioni Spaziali delle Nazioni Unite. Il Programma fornisce un framework alle attività e iniziative ONU finalizzate allo sviluppo di capacità e tecnologie spaziali nei paesi membri, in particolare nei LDCs. Nella realizzazione di tale Programma, l’Ufficio si avvale della collaborazione di centri regionali specializzati nell’alta formazione e nel capacity building, tanto sul piano tecnico quanto su quello della regolamentazione giuridica. Anche il Programma “UN-SPIDER” (United Nations Platform for Space-based Information for Disaster Management and Emergency Response) per il monitoraggio satellitare dei disastri naturali e la gestione rapida delle emergenze è sottoposto al diretto coordinamento di UNOOSA, che presta altresì il proprio sostegno alle attività dell’ “International Committee on Global Navigation Satellite Systems” (ICG).
Sulla base della relativa Convenzione del 1976, l’Ufficio tiene anche il “Registro degli oggetti lanciati nello spazio”.
UNOOSA è infine incaricato di organizzare, su specifico mandato dell’Assemblea Generale, le conferenze UNISPACE sull’esplorazione e l’uso pacifico dello spazio. L’ultima di tali conferenze (UNISPACE+50) si è svolta a Vienna il 18-21 giugno 2018, in occasione del cinquantesimo anniversario della prima Conferenza delle Nazioni Unite sullo Spazio. Tale evento è stato accompagnato dall’approvazione di una risoluzione che celebra i risultati ottenuti negli ultimi 50 anni nella cooperazione internazionale per l’uso pacifico dello spazio, tracciando altresì la direzione per i prossimi anni. Sulla base di questa risoluzione, nella sessione del Comitato per gli Usi Pacifici dello Spazio Extra-Atmosferico (COPUOS) immediatamente successiva a UNISPACE+50, è stato istituito un gruppo di lavoro, co-presieduto dall’Italia, che ha elaborato l’Agenda 2030 per lo Spazio, con l’obiettivo di rafforzare il contributo della tecnologia e delle applicazioni spaziali al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Innumerevoli sono gli esempi di applicazione delle tecnologie spaziali al fine di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, tra i quali il sostegno al sistema di telecomunicazioni, il monitoraggio continuo di fenomeni legati alla deforestazione, al cambiamento climatico, la mappatura dei flussi migratori, la sorveglianza epidemiologica, il miglioramento della produzione agricola e delle risposte ai disastri naturali. L’Agenda 2030 per lo Spazio è stata adottata dal COPUOS e successivamente dall’Assemblea Generale nel 2021 e, nella scia della sua attuazione, ha contribuito all’inclusione dei temi legati all’uso pacifico dello spazio sia nel SDG Summit del 2023 che nel “Summit of the Future” voluto dal Segretario Generale Guterres e previsto per il 2024.
Il Comitato per l’uso pacifico dello spazio extra-atmosferico (COPUOS)
Tra le attività che impegnano maggiormente l’Ufficio spicca la preparazione delle sessioni regolari del COPUOS e dei suoi organi sussidiari: il Sottocomitato Tecnico-Scientifico (STSC) e il Sottocomitato Giuridico (LSC). UNOOSA funge, inoltre, da segretariato per il Comitato che costituisce l’unico foro globale nel quale sono riuniti sia paesi che detengono le tecnologie spaziali (c.d. space-faring countries) sia paesi che beneficiano delle applicazioni di tali tecnologie. Gli Stati Membri del COPUOS, rapidamente cresciuti nel corso degli ultimi anni, sono, ad oggi, 102. I principali compiti previsti dal mandato del COPUOS sono:
a) l’esame delle attività di cooperazione internazionale nel settore dello spazio;
b) l’elaborazione di programmi di cooperazione che possano essere realizzati sotto gli auspici delle Nazioni Unite;
c) la promozione della ricerca scientifica nel settore spaziale e la diffusione dei risultati conseguiti;
d) la trattazione di questioni inerenti la disciplina giuridica delle attività connesse all’esplorazione ed agli impieghi pacifici dello spazio.
Il rapporto finale del COPUOS viene annualmente adottato in IV Commissione dell’Assemblea Generale ONU con la Risoluzione per l’Uso Pacifico dello Spazio.
Particolare rilevanza, tra i temi affrontati al momento dal COPUOS, rivestono la sostenibilità di lungo termine (LTS) delle attività spaziali e l’esplorazione e lo sfruttamento delle risorse spaziali (ad es. acqua e risorse minerarie). Un gruppo di lavoro del Sottocomitato scientifico-tecnico si sta occupando di monitorare l’attuazione di un primo set di 21 linee guida LTS (adottate tra il 2016 e il 2018) ed eventualmente produrne di nuove. Un secondo gruppo di lavoro, all’interno del sottocomitato giuridico, si sta invece dedicando all’analisi di un possibile quadro regolatorio per l’utilizzazione delle risorse spaziali.
Italia e UNOOSA
Si conferma l’importanza che l’Italia attribuisce alla diplomazia dello spazio. In questa prospettiva, UNOOSA e COPUOS mantengono il proprio, indiscutibile rilievo, in quanto forum internazionali di grande visibilità, ove risultati, sviluppi e prospettive della nostra ricerca nel settore spaziale sono ampiamente valorizzati.
L’Italia, tra i membri originari del COPUOS, ha, sin da principio, contribuito attivamente ai lavori del Comitato, dei Sottocomitati, e dei Gruppi di Lavoro su singole tematiche. Il nostro Paese partecipa assiduamente alle iniziative di formazione e capacity building promossi dall’Organismo, anche attraverso il contributo fornito da esperti di Università e Centri di Ricerca nazionali agli eventi promossi nel quadro del Programma Applicazioni Spaziali delle Nazioni Unite.
L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e il Centro Nazionale per le Ricerche sono gli enti nazionali di riferimento che contribuiscono con i loro esperti alle attività del Comitato.
Ultimo aggiornamento: agosto 2023